le politiche dell'arte son fregnaccia
Esco or ora da due giorni di sollazzo: tutto il giorno a lavorare ai miei disegni, la sera con gli amici, la notte con due libri. Son proprio incazzata perchè mi chiedo troppe cose. Primo: questi due giorni rappresentano la vita che vorrei fare, e l'unica che riesco a immaginare per 40 anni, ma proprio l'unica. No, non voglio fare la mantenuta, neppure la principessa o la ballerina, neanche l'ereditiera. Voglio disegnare. Voglio tirare in piedi mille mostre e campare di questo. Secondo: perchè devo aspettare le ferie per fare la vita che voglio? Perchè non se ne esce mai? Perchè va tutto in vacca? Allora penso ai finanziamenti dell'arte, e mi ricordo che M. diceva che la nuova amministrazione di Milano ha tolto dal ministero "sport e giovani" la parola "giovani" sostituendola con "tempo libero". Perchè? Forse i giovani sono quelli che fanno i tornei di basket? O le gare di scala quaranta? O i corsi di decoupage? L'unica cosa certa è che hanno defenestrato l'ufficio delle borse di studio, dei contatti con l'estero e delle residenze. Ottimo. Terzo: la mostra del PAC "Lavori in corso", dedicata ai giovani artisti emergenti e curata dal bravissimo Lissoni è stata silurata da Sgarbi. Notizia capitata tra capo e collo quasi nei giorni dell'anniversario dell'attentato al PAC, le voci narrano di una sostituzione dell'appuntamento di Lissoni con una mostra di Andres Serrano, proprio quella che qualcuno avrà visto in Spagna l'anno scorso e a New York tre anni fa. Milano provincia d'Italia provincia di tutte le province del mondo. Gli scarti dei veri musei arrivano a rendere ripostiglio il nostro.
Lungi dal collegare i miei misfatti ai grandi problemi, tutto si somma e io sono incazzata. Essere giovani già mi da fastidio, che io son nata vecchia, vecchia dentro, e in più mi si costringe ad esserlo mentre mi si piglia a calci in faccia perchè, appunto, sono giovane. E quindi sfruttabile, in nome delle sante gavette che chissà come mai qualcuno, che di solito non ne ha bisogno, riesce pure a schivare; e quindi sorvolabile, che tanta ne devo fare ancora di strada prima di essere presa sul serio. E tutto mi sembra misero e meschino.
Lungi dal collegare i miei misfatti ai grandi problemi, tutto si somma e io sono incazzata. Essere giovani già mi da fastidio, che io son nata vecchia, vecchia dentro, e in più mi si costringe ad esserlo mentre mi si piglia a calci in faccia perchè, appunto, sono giovane. E quindi sfruttabile, in nome delle sante gavette che chissà come mai qualcuno, che di solito non ne ha bisogno, riesce pure a schivare; e quindi sorvolabile, che tanta ne devo fare ancora di strada prima di essere presa sul serio. E tutto mi sembra misero e meschino.
Etichette: era meglio se facevi un vaso di fiori