giovedì, ottobre 11, 2007

L'amour est un oiseau rebelle

Ecco. Il qualcuno che invocavo nel post precedente si è materializzato, per la precisione sul balconcino dell'amica L.C.
Quando due persone si incontrano e si incantano e si incastrano si dovrebbe organizzare qualcosa. Del tipo: per la prima settimana lasciarli a letto sotto un piumone bianco senza farli uscire. La Repubblica Italiana dovrebbe predisporre un catering apposito di caffè, sigarette e cibo leggero da dispensare a richiesta.
La Regione potrebbe organizzare un ufficio di stagisti che sostituiscano le loro presenze nei rispettivi luoghi di lavoro. Un maggiordomo in livrea dovrebbe dirigere il tutto e capire quando è il caso e quando no, magari rispondere ai loro telefoni e dire: "La signora è impegnata in un viaggio nel Paese dei Grattini, le faremo sapere".
Penso che sì, bisognerebbe fare qualcosa, anche solo per quella settimana di grazia.
In questo modo le persone in questione potrebbero riprendere velocemente la padronanza dei loro tratti somatici e debellare il principio di una paralisi da sorriso prolungato.
Da una diecina giorni a questa parte ho delle occhiaie che mi sembrano persino affascinanti e le gote rosse come Heidi. Sono consapevole di essere disgustosa agli occhi dei più, abituati alla mia letargia e alla sindrome della melancolia da sottobosco autunnale.
Ma sono quasi dieci anni che non mi succedeva una cosa del genere, e in virtù di questo fatto me ne frego altamente. Ritorno appena posso, a tarda sera e dopo le mie solite giornatacce, sotto il piumone bianco ripetendomi: domani usciamo. Sì, domani. Frrr...

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