domenica, settembre 19, 2010

la normalità

Rieccomi. Forse ho perso il conto dei traslochi, ma più credibilmente delle cose da fare. Avrò tra poco uno studio visit di curatrice straniera ma lo studio non ce l'ho ancora, sto giusto giusto montando le mensole.
Il necessario alla manutenzione dei nostri corpicini è installato e funzionante (cucina, bagno, letto e frigo nuovo). Nel frattempo le scatole cambiano di stanza, vengono svuotate e le mie quattro carabattole si guardano attorno come se fossero su marte, tra un attacco di panico e un po' di horror vacui. Una casa normale.
NORMALE. La normalità è un lusso incredibile da guardare con gli occhi di un bimbo che scarta i regali di Natale per chi ha vissuto in bilocali ricavati da sottotetti, cantine e magazzini, monolocali o menolocali vari. O forse è la cosa più esotica che mi è capitata ultimamente.
Ho ricominciato a mangiare carne in modo serio, i miei muscoli stanchi e ingolfati ringraziano. Non so quanto durerà. Ma fare colazione con le michette calde e il formaggio in giardino rimette a posto con il mondo e tutto sembra un po' più fattibile.
Sto prendendo delle abitudini e non ne ho mai avute. I miei liquidi stanno tornando al posto giusto e mi sento empatica con l'accelerazione di gravità. La scenografia è quella giusta, adesso tocca a me.

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1 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

Un centro di gravità permanente ti ridarà il tempo per far vagare la mente. Colazione con pane e formaggio in giardino già da soli valgono l'ennesimo trasloco. Ciao concittadina Tassi! gg

4:38 PM  

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