giovedì, luglio 10, 2008

italiena

Me lo diceva la nonna che uno è quello che mangia da piccolo. E ci resta. Anche se la vita poi ti offre cose bellissime ed elegantissime, il nucleo originario non stenta a svelarsi e riproporsi neppure nelle situazioni più chic. Però un pochino ci avevo creduto.

Invitata alla mostra in Francia, in località elegante di passeggiate sulla promenade, tra i profumi della provenza e le residenze pensionistiche dei pittoroni del secolo scorso, mi immaginavo chissà che. Non fraintendiamo: la mostra è andata benissimo e la galleria era bellissima spaziosa e luminosa, sono stati tutti gentili e ho mangiato e bevuto come una principessa. Io e gli altri artisti siamo stati alloggiati in un’istituzione d’arte famosissima, dove vanno a studiare e insegnare persone da tutto il mondo.

In questo clima multiculturale, dopo il giardino da mille e una notte, dopo il padiglione delle esposizioni chilometrico, dopo l’ingresso in sassi della spiaggia, c’è una scaletta che porta in un corridoietto, pieno di porticine che entrano nelle stanzine. Ci hanno dato le chiavi di una di queste particole frattali del sontuoso edificio, ed erano ampie come il mio ripostiglio a muro, sporche da far impazzire anche il più unto dei lercioni, e appena mi sono seduta sul lettino per disfare la valigia, una gamba si è rotta e sono finita a terra. Il giorno dopo hanno fatto finta di aggiustarmela con la colla pritt, e quindi si è rotto tutto di nuovo. Ho dormito col  materasso per terra e portato il letto nel corridoio, ho comprato un detersivo ma non c’è stato niente da fare, il grasso di mesi non si può levare così. Sognavo di avere con me il saldatorino e dormire di nuovo nella polvere e nella segatura del mio studio, quando ho incontrato una pulce e dei capelli, che ho raccolto dal materasso e volevo buttarli in bagno, ovviamente in fondo al corridoio, ovviamente misto e senza alcun tipo di pulizia dai tempi della presa della Bastiglia.

Un po’ disperata ho capito che non sarei mai riuscita a far niente lì, quindi la sera, con l’ultima sigaretta, prima di dormire, andavo a far pipì sotto la murraia paniculata, accanto all’allamanda cathartica, di fronte all’aristolochia gigantea.

Ma il mio preferito è stato il nocciolo. Come ai vecchi tempi.


 

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3 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

è che angelina jolie era da quelle parti a partorire, negli stessi giorni, forse tutti erano occupati a preoccuparsene. bacini e ben tornata a casa. Dai un bacino all'andre per me che non ci sarò, l'ho sentito, però, e sgridato.

DK

4:51 PM  
Anonymous Anonimo ha detto...

zimbara innamorata

9:28 PM  
Anonymous Anonimo ha detto...

adesso..io sono capitato per caso sul tuo blog...l ho letto a frammenti.non ho capito di quale genere umano tu sia:uomo..donna altro non importa.non sto commentando "italiena" sto solo cercando di dirti che le cose per caso all improvviso senza preaaviso mi sorprendono..e il tuo blog mi ha sorpreso.per cosa non lo so.lo metto nei preferiti.chissà.
Nicola
(non cercare di trovare un significato del messaggio:non ce n è uno particolare)..

11:33 PM  

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