giovedì, settembre 13, 2007

medioevo a niguarda

Mi sembra di essere finita nel Medioevo.
Vivo nei feudi degli amici ma aspetto un momento per iniziare un processo di organizzata industrializzazione.
La transizione tra i due stadi mi sembra eccessiva, se proprio lo devo dire. Non ho idea di come possa andare avanti la baracca, e allora continuo a disegnare come i miniaturisti chiusi in un convento, accompagnati dalla certezza che ci sarebbero stati dei posteri.
Resto zitta circondata dai miei incunamboli. Aspetto che qualcuno venga a bussarmi in testa dicendomi che è passato. Nel frattempo mi ricordo perfettamente di ogni momento passato da sveglia con T. e nonostante questa lucidità continuo a volergli bene. Sì sì, è proprio il Medioevo, e non vedo luci baluginare, laggiù. L’unica cosa certa è la mia Molesta Moleskine, che consulto in cerca di oracoli che in ogni caso non mi posso scrivere da sola. Svegliarsi e non sapere dove si sta dormendo senza essere commessi viaggiatori non va bene.
Dopo il primo caffè e la prima camel capisco che sono a casa dell'amica L.C. cuore d'oro che mi consola con l'amaro quando torno la sera. Il terrazzino guarda il quartiere Niguarda: mi piace molto, e anche i suoi abitanti. Le donne mi sembrano pratiche e simpatiche, gli uomini in genere sono alti, grandi, baffuti e tatuati. Donna Fugata mi consola. Medioevo, bianco fresco e matite.

2 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

che tristezza di donna che sei...vuoi fare l'originale ma se come tutti gli anticonformisti, tutti vestiti uguali con moleskine in borsa e scarpe basse...

10:38 PM  
Blogger marioski ha detto...

mmm... chi sei, simpaticissimo/a?

3:09 PM  

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