martedì, maggio 30, 2006

palermo è follia (dal diario cartaceo 2004)

È strano, strano, stare qui. Erano tre anni che non passavo a Palermo. Strano senza gli amici di allora partiti in Erasmus e vari lavori al nord… Pausa di pensieri o vacanza? Non saprei. Ho bisogno di una pausa in testa, e avrei solo voglia di farmi rapire dagli alieni o dai Saccardi. Come pesce annaspo tra i rifiuti del mercato e il suolo umido e sempre scivoloso della Vucciria, a volte di pioggia e unto, a volte di verdure spappolate e in decomposizione. Comunque sempre vorrei star qui un giorno in più. Mi sento come una costa di sedano abbandonata nella strada qui sotto. Ma è solo malinconia, e Palermo piove, e scivola tutta di dosso la nebbia, ma freddo lo stesso.
E Baz il caro Baz e l’energia di Marco che ancora aleggia al piano di sopra. Un magnifico mostro a due teste che genera fecondo mostre e gallerie e luminosità in teste altrui. La musica truce qui sotto e le urla mi impediscono di capire. Ma cosa c’è da capire?
Ti trovi in un palazzo del ‘600 mai ristrutturato, un uomo bambino ti giura eterno amore, un saraceno arrostisce stigghiola dalla mattina alla sera, il capo quartiere in carrozzella sa che appartieni a Alessandro u pittore, un Jim Morrison tedesco dipinge i muri di palazzi sventrati, il re di Palermo vaga tra i bar con la sua corona di cartone, il primo film porno della storia dei porno è in proiezione in un bar, i motori e le lape scoppiettano perenni, un portone è aperto e al pianterreno posso vedere i materassi per terra e donne sdraiate che fumano narghilé, i vari Johnny Scippo sono sempre all’erta, le ragazzine cicciottelle si vestono come MTV comanda ma con un vago sapore di salsiccia stretch che potrebbe scoppiare tutto se entrassero in collisione con le scarpe a puntissima della comare del cuore.
Se passassero i Re Magi coi cammelli li lascerei attraversare con l’indifferenza di chi, ormai, ha già visto tutto.
Sono abbastanza ubriaca di casino di gente di pazzi.
Il ragazzo del panificio è gigante, fa battute sullo sfilatino, io gli guardo gli occhiali a fondo di bottiglia e i denti storti e il sorriso dolce come se avesse dipinta in faccia la quintessenza della mansuetine bovina. Non riesco ad arrossire: rispondo alla battuta. Gli avventori ridono del mio accento. La principessa del continente, cosa ci fa qui. Ridono di nuovo. Rido anch’io. Ringrazio. Ringrazio. Avrei voglia di prenderli a calci in culo da qui alla cattedrale.
Un signore zoppo con un occhio di vetro mi guarda con l’altro, mi allunga la lingua e canta: SANTA CATERINA CON LA FIGA PICCOLINA!!! Poi sputa, si mette sull’attenti, fa un saluto militare e ricomincia: SANTA CATERINA CON LA FIGA PICCOLINA!!!
Vorrei rifare una versione di Blade Runner, qui.
I Saccardi vanno in Finlandia, e allora si parlava dell’alto tasso di suicidi.
Vicè mi dice che a Palermo non si ammazza nessuno se non lo ammazza qualcuno.
Se a Palermo uno si suicida è perché gli hanno asportato lo stomaco o perché gli è caduta la minchia.

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5 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

per questo santa caterina era vergine?

4:58 PM  
Anonymous Anonimo ha detto...

caro doktor, ma tu sei l'unica che mi lascia i comments - meriti premio una birra appena ce la faccio a venire a topino. sto per mettere anche i links

10:08 AM  
Anonymous Anonimo ha detto...

ciao mary, bellissimo questo pezzo, magari ti commissiono un pezzo per lo spettacolo.
maggie

4:51 PM  
Anonymous Anonimo ha detto...

Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

8:19 AM  
Anonymous Anonimo ha detto...

M’inchia. B’eddu.

8:13 AM  

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