martedì, luglio 31, 2007

facile abbindolarmi - basta poco

Una volta qui dentro ho scritto di avere tante amicizie maschili. È vero. Però oggi ho fatto il trasloco: il camion l’ho caricato con Paurosella col mal di schiena e le vertigini e le crisi di panico. Nel pomeriggio mi darà una mano in auto l'amica Fanta, che ha mille lavori da fare e appuntamenti a destra e manca: ma un’ora l’hanno trovata.
I maschi tutti: abitano fuori provincia, sono già in vacanza, hanno l’ernia, sono al lavoro, mi hanno chiesto “sì, ho capito, ma di sera cosa fai?” e fanno finta di non vedere la mia faccia pietosa quando dico che devo traslocare. Perché io sì, ne ho fatte di facce pietose, a destra e a manca, stamattina anche con gli sconosciuti offrendo 10 euro per sollevare un tavolo. E anche perché a me, di quelle cose femministe tipo “faccio tutto io”, non me ne frega proprio niente. Mi piace farmi aiutare, mi piace farmi offrire le cene e si, adesso lo dico, mi piace anche che qualcuno mi apra la portiera dell’auto. Mi piace da morire che qualcuno pensi di doversi prendere cura di me anche se la maggior parte delle volte poi succede il contrario. Ma è una tensione a, un allungamento verso. E invece no. E poi mi sgridano, perché sono vestita come un marine e coi bei capelli che ho mi faccio sempre la coda e porto scarpe da trekking e oddio, sì, me l’hanno detto: tu non ti sai valorizzare. Ma come ce la porto la scrivania di sotto, coi tacchi e la minigonna? E che è? Un film di Russ Meyer? Non voglio diventare una di quelle pazze che continuano a pensare che gli uomini di qui e le donne di là e blablablabla. Perfavore...
Infatti, appena formulo questo pensiero, magia, è spuntato l’amico Frrr, l’amico più nuovo che ho.
E ha sollevato il tecnigrafo e si era portato pure i guantini con la gomma, due paia, uno anche per me. Qui ho pensato davvero che uno su mille allora esiste, e quel paio di guantini in più mi sono sembrati subito un mantello steso su una pozzanghera.
E vi ha salvati tutti, bastardi!

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martedì, luglio 24, 2007

focu di raggia

Dicevi ca
L’amuri miu è galera
Ora si ‘ncatinatu ‘nta sti ranni vaji
Non fu pi dinaru
Ne’ pi dispettu
Focu di raggia a lu pettu
Raggia

Allura dimmi tu
Dimmi dimmi com’è?
Fossi fossi pirchì
Avi la vesti stritta
Ca ci avvampa, maliritta!

Allura dimmi tu
Dimmi dimmi com’è
Fossi fossi pirchì
‘nte minni ventu furria
e ‘ntra li cosci mavaria

Pinsannu a tia
Passu li me jurnati
Sula dintra stu lettu abbruciu ju
Lu cori to’ è marturiatu
È ‘ntrubbulatu
Idda ti ferma lu ciatu
Raggia

Allura dimmi tu
Dimmi dimmi com’è?
Fossi fossi pirchì
Avi la vesti stritta
Ca ci avvampa, maliritta!

Allura dimmi tu
Dimmi dimmi com’è
Fossi fossi pirchì
‘nte minni ventu furria
e ‘ntra li cosci mavaria

lunedì, luglio 23, 2007

life in boxes

7 anni fa ho preso in affitto la prima casa a Milano.
Di tutte le case in cui ho vissuto (anche solo per breve tempo) conservo la pianta e l’indirizzo postale preciso, da quella in cui sono nata a quella in cui vivo ora.
Tra poco potrò fare un libro di 200 pagine, probabilmente.
Solo dalla prima a Milano in poi:
Milano, via Cima
New York, Madison Avenue
Milano, via Rho
Salamanca, Avenida de Portugal
Milano, via Gluck
Milano, via Tellini
Milano, via Bronzino
1 anno fa ho iniziato questo blog con la settima casa nuova, e ora sto per traslocare nell’ottava. Tra l’abbandono della settima e l’ingresso nell’ottava passeranno però due mesi, e non chiedetemi perché, la vita a volte si inventa delle cose mostruose che neanche uno sceneggiatore pazzo potrebbe partorire.
Sono veramente stanca. Stanca di mettere la mia vita dentro scatole di cartone. Stanca che queste cose succedano a Milano nel periodo infuocato e maledetto tra fine luglio e inizio agosto. Cerco di fare le cose nel modo più ordinato possibile, mettendo una bella scritta su ogni scatola: scarpe inverno, libri arte piccolo formato, narrativa italiana, narrativa straniera, saggi arte, saggi fumetti, cucina e lingua straniera, attrezzi vari, manualistica, attrezzi cucina, rassegna stampa, progetti in corso, riviste arte, documenti, cartoleria, collanti, medium, matite colorate, elettricità e cavi, back up 2006-2007, barattoli, piumone + giacca nera, coltelli.
Avere tutto questo e molto altro in una stanza mi fa sempre impressione.
Smontare e trasportare il tecnigrafo è sempre un’impresa che mi fa capire che sì, sono ancora giovane e forte.
Alterno momenti di ordine e geometria chiudendo 10 scatole in 30 minuti a momenti di emotività sconnessa.
Ieri sera, infatti, sono arrivata al Pertugiodellalibreria, quello scomodo, dove metti solo cose che non guardi tutti i giorni .
Ho trovato la cartellina viola di plastica con l’elastico intitolata “LA CHIUSA”.
Lì c’è una bella fetta della vita pre-E-mail o not-only-E-mail. Ossia:
Lettere agli amici delle vacanze
Lettere di Paurosella dal kibbutz e da Londra o dal banco a fianco
Lettere di Elenia da Berlino
Lettere in italiano dolce e sconnesso di Cristina
Fumetti 4 mani (o due ani) con Mastropitbull
Lettere con l’indirizzo di NY o Salamanca
La cartolina Doktor-Paurosella-Borisoncione dalla Turchia coi sassi a forma di ciota mistica
Lettere d’amore ricevute
Lettere d’amore mai spedite
Lettere d’amore illustrate
Lettere d’amore di uno sconosciuto
Lettere del professore Guido Tona
E qui proprio ho iniziato a piangere.
Lo faccio sempre. Ad ogni trasloco.

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mercoledì, luglio 18, 2007

il bello di essere grandi

Avere degli amici che vedi una volta all’anno ma con cui hai già passato così tanto tempo che quando ci si vede si ricomincia come se fossero passati 5 minuti
Non essere ancora vecchi
Andare a mangiare la pizza a Dalmine
Non essere più piccoli
Mangiare la pizza a Dalmine con GGluigi come se non fossero passati 7 anni dalla prima volta, due figli e 7 viaggi, 7 chili e 7 rughe, 7 malattie e 7 traslochi
Telefonare alla Marisa e ridere dello spazio-tempo
Poter ridere sguaiatamente
Poter ridere nonostante l’età
Raccontare la vita alle sorelle minori
Bere Fernet Menta come se fosse acqua
Fregarsene
Capire che quello che si sa è anche un regalo delle persone a cui si vuole bene
Avere delle patologie insondabili e incurabili ma buffissime
Andare in piscina non solo per piacere ma anche perchè inizia a cadere il culo
Ascoltare Paranoid esaltandosi
Ascoltare The man who sold the world e piangere sapendo che la Marisa sta facendo lo stesso
Lavorare con gli orari che si vuole anche se alla fine si rasentano le 18 ore
Poter raccontare storie lunghissime che iniziano 15 anni prima
Sapere che tra 10 anni smetterò di fumare
Mangiare la pizza a Dalmine e bere il Fenet Menta col ghiaccio mentre GGluigi dice “Io c’ero” al concerto di A man from Utopia
Pensare che per questo godrei nell'avere 13 anni in più
Guardare gli amici che fanno i figli
Parlare con qualcuno di Bulgakov senza che ti sputi in un occhio
Bere 2 caffè di fila
Scrivere su un blog e ricordare che i diari li hai bruciati al fiume in un momento di benessere
Essere cinici con eleganza senza sembrare arrabbiati
Prendersi in giro e ridimensionare
Pensare di essere grandi ma comunque piccoli
Godere senza sensi di colpa cattovalligiani
Mangiarsi ancora le unghie
Mettersi i tacchi per poi finire al Parco Lambro e sentirsi ridicoli
Dire che la scamorza affumicata è una cosa fine

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sabato, luglio 07, 2007

sui giri della vita

La vita pare proprio si ripeta. Nonostante le mille evoluzioni gli uomini restano uomini. Certo, mi pare ci siano in giro un po' più di stronzi da qualche anno a questa parte, ma si sopravvive.
Quando ero piccola ero tediata dalle zie "vecchie" che avevano più o meno 30 anni. Non le sopportavo quando mi dicevano "che carina, quanto sei cresciuta, come stai bene con quel vestitino, ce l'hai il moroso, e pensare che eri piccola così...". Pensavo che sì, è ovvio, cresco, imparo delle cose. E mi sembrava che il problema fossero loro, che rimpiangevano la freschezza mentre io avrei solo avuto voglia di essere già una donna scafata e indipendente e avventurosa.
Sister4 ha compiuto i 18 anni, e io ero alla sua festa.
Un ragazzino coi capelli rossi la inseguiva, ma lei non gli dava corda. Lui allora si è messo a inseguirne un'altra. Anche questa l'ho già vista da qualche parte. Non so se prima o dopo, ma ho pensato (e forse detto) in ordine sparso queste cose:

ma io le cambiavo i pannolini!
è quasi alta come me!
ha un ragazzo!
le sono cresciute le tettine!
come le sta bene la gonna corta!
cazzo si trucca!
che carina!
mi sento una carampana...

Però una cosa è cambiata: io mi struggevo letteralmente per i Nirvana (e non per i balli latino americani), avevo delle camice a quadri (magari con sotto niente, ma MAI un top aderente), volevo bere birra (e non ginger e gazzosa), volevo fumare (non giocare a pallavolo).

Una cosa è certa: forse ci aspetta una nuova generazione più sana. Se io adesso ho 30 anni e ne dimostro 28, loro a 30 ne dimostreranno comunque 18. Oppure sembrano trentenni adesso?

Aspetterò la boa dei prossimi 12 anni e vi dirò.

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