venerdì, agosto 18, 2006

menù 17.08.2006

Impepata di cozze
Bruschette pomodoro fresco
Sfoglie con crema di tonno
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Melanzane alla griglia
Insalatina riccia
Orate al forno con menta
Patate prezzemolate
Sugo di pomodoro
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Macedonia
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Pasticcini + champagne!
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Caffè a Brera
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Gita al Duomo

Ieri sera cena con un pezzo di famiglia. In otto col tavolo aperto nella saletta 3x2 di Via Bronzino. Una sedia portata dagli ospiti in multipla from Brembania.
Presenza richiesta alle ore 19.00. Arrivo alle ore 17.30. Maschi spediti a comprare l'acqua. Ragazzine spedite in giro d'esplorazione del quartiere. Io, Mummy e Tante zizzini e sfregamenti di cozze e risate a stanare i decibel nascosti nei nostri polmoni. A parlare dei nostri maschi e dei loro figli. I vicini si lamentano.
Sono belle queste storie ataviche delle femmine in cucina che ciarlano, anche se per me è una cosa ancora un po' esotica. Succede senza che te ne accorgi. Arriva un momento della tua vita in cui Mummy e Tante iniziano i discorsi con "Ormai sei grande, adesso te lo posso dire..." E si arriva ai segreti di stato intestini, che di solito comprendono un modo migliore per smacchiare i divani (che non ho),agli aborti nel 1943, perchè una delle Tante non presenti non si sia mai sposata, perchè Oncle faccia ancora figli con altra Tante nonostante l'età, addirittura che Zweiter Vetter non è in Russia a lavorare ma è "scomparso per quella merda di droga" e che altra Tante, così riservata, alla fine aveva amanti in riviera e una collezione di intimo in pizzo e ricami e gioielli da far impallidire la sposa di un petroliere. Mi da l'illusione che per un paio d'ore, quando voglio, posso credere di appartenere a un mondo normale e pulito composto da affetti di sangue. Ma poi tutto si smaterializza. Father urla a tavola e dice che l'ultima volta che ha mangiato l'orata era in viaggio di nozze, e scopre solo ieri sera che le cozze le compri vive (guarda nella bacinella col ghiaccio e sente dei rumori, una fa un piccolo schizzo d'acqua tipo pisciatina di neonato). Quindi aggiunge che adesso mangia solo pesce perchè ha dei problemi con lo zucchero nel sangue. Qualcosa non mi torna. Mi chiedo se da quando me ne sono andata di casa mangi bastoncini del capitano. Poi mi rammento delle trote nazionali in Brembania, e mi dico che va bene lo stesso, come sono diventata spocchiosa. Tante mi chiede un tiro di sigaretta, aspira e mi dice "Che buona, sai che sono sette anni che non fumo?" Mi riprendo celere il sizzino e finisco il vino prima che succeda qualcosa di irreparabile. Poi tutti fuori, in metropolitana, che mi sembra un film strano vedere la mia piccola e magra Mummy sul vagone fracassone e anche lei non capisce bene cosa ci fa lì, ha gli occhi stralunati, la testa da un'altra parte, ma poi mi guarda, ritorna con noi e mi sorride. Come vorrei che la mia semplice presenza la riporti a terra un po' più spesso. Mi sa che la devo rapire io prima che lo facciano gli alieni.

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venerdì, agosto 11, 2006

gluck si moltiplica come i gremlins?

Casa Gluck, ormai disabitata dagli abitanti fervidi, ma sempre casa nei nostri cuori, annuncia il lieto evento: è nato Nino. Il primo figlio dei figli di Gluck. Che roba. Questa notte arriva un sms del Landre. Sono stonata. Abbiamo vissuto insieme un sacco di tempo, dividendoci le merende e le rogne, un capitolo grosso delle nostre vite è stato scritto mentre eravamo insieme, come un surrogato un po’ strambo di una famiglia allargata, di cui facevano parte anche le nostre mamme vere, almeno nei racconti e nelle autoanalisi psicomagiche all’ora del gin tonic. Si sono costruiti sgangherati soppalchi e solide amicizie. Si cuoceva il pesce al vapore e si stiravano pizzoccheri. Si sono abbattuti muri e posato piastrelle. Abbiamo fatto mostre e generato mostri. Ci hanno rubato tutto. Si faceva la doccia mentre qualcuno si lavava i denti. Si girava in mutande mentre si scrivevano tesi. C’era un divano per le coccole e uno per la stanchezza. Abbiamo sconfitto insetti ma non un topo. Ci siamo letti i libri e ci siamo letti dentro. È nato l’amore del secolo.
Noi tutti -scommetto- adesso stiamo facendo i conti con i nostri dati anagrafici, calcolando le possibilità remote di avere anche noi un figlio, e cercando di capire alcuni perché a cui, ormai, non servono risposte.
Nino, infatti, se ne fotte: è lì che succhia da Elettrica e Landre ride.

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domenica, agosto 06, 2006

venere privata e musichine

Il gazebo-tenda dove hanno messo il palco è nell'incrocio topografico perfetto affinchè Venere compaia sulla sua punta non appena i musicanti attaccano la prima.
Bello bello.
"Mai mai mai" è bellissima e proseguimento perfetto delle vicende di Gino e Pina, pugno nello stomaco le prove del suono con "L'uomo che amava mangiare da solo"... Insomma, loro sono proprio bravissimi e sono in tanti e suonano come una foresta tropicale. Qualcuno li ha definiti "lussuosi" io direi "lussureggianti".
Vale aveva una cravatta bellissima.
Ma tutto era partito da un campanello suonato mezz'ora prima causa travisamento mail che mi ha permesso di fiondarmi dopo due anni nella bella casa ordinata e accessoriata maniacal-chic di Gas. Veramente fuori luogo. Fuori tempo. Kebab. Tutto quello che ho detto o fatto è stato all'insegna dell'imbarazzo. Sono diventata sociopatica?
No, solo che ho fatto l'effetto di un meteorite, scagliato in mezzo a un mondo parallelo, con tutto il mio bel bagaglio di scorie radioattive di ricordi, sorelle troppo cresciute, datore di lavoro di 8 anni fa. Non voglio tornare indietro, sto andando di corsa avanti, ma mi dispiacerebbe perdere dei pezzi cari.
Forse non è il caso, che i pezzi cari ne hanno altri, e non si può avere tutto. Mi rendo conto che per qualcuno il passato è da tenere stretto e prezioso, per altri è da seppellire o al massimo da conviverci con educazione.
Comunque il meteorite e tutte le scorie si sono rivelati felici della serata, conclusasi all'urlo di "petting petting" e "siattol siattol", che a me e Gas ha fatto venire in mente "braxell", un capitolo del mondo parallelo di cui prima.
Spero in un concerto anche a Milano, potrebbero riempire un bel po'. Mi dispiace non lavorare più al Tunnel, che l'hanno venduto e ora ci fanno salsa e merengue, perchè ci sarebbero stati bene, magari coi Gotan project o i Montefiori a far loro da gruppo spalla! Nel caso, però, mi presenterò in incognito con una parrucca, occhiali e foulard.

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